Il Mentoring è un processo formativo sempre più diffuso nei contesti organizzativi. Si tratta di un percorso sviluppato al fine di promuovere la crescita professionale delle persone attraverso il passaggio di know-how tra le figure presenti nelle organizzazioni. Si basa infatti sulla relazione tra una persona esperta (Mentor) e un collaboratore in crescita (Mentee).
Che cos’è il Mentoring?
Il Mentoring è un percorso di apprendimento guidato in cui un leader, o comunque una figura molto esperta, si assume la responsabilità di accompagnare la crescita di un suo collaboratore trasmettendogli conoscenze e abilità specifiche. La relazione è continuativa e spesso prevalentemente informale: in questi elementi risiedono alcune delle differenze tra questo processo e quello di Coaching, strutturato per raggiungere obiettivi a breve termine.
Il ruolo del mentor
Un’altra importante differenza è data dalle competenze del mentor. Mentre il coach si contraddistingue più per le sue competenze relazionali che tecniche, il mentor deve disporre di conoscenze in un business specifico e di competenze di management. Il suo obiettivo è infatti promuovere la crescita di una persona che svolge attività nel suo stesso settore. Il mentor diventa quindi un vero e proprio punto di riferimento per il suo collaboratore a cui fornisce consigli pratici e offre continui feedback.
Tipologie di Mentoring
Questo percorso di apprendimento guidato può avere luogo sia informalmente che con una struttura ben definita. Le tradizionali relazioni di Mentoring informale si sviluppano quando i leader individuano un dipendente che sembra avere il potenziale per un importante sviluppo futuro. In questo caso, non tutte le persone all’interno di un’organizzazione hanno le stesse probabilità di trovare un mentor. Per questo è utile strutturare dei programmi formali così da offrire pari opportunità a tutti.
I percorsi strutturati in maniera formale possono essere distinti in tre categorie:
- programmi individuali: a ogni manager viene assegnato il compito di supportare una o più persone all’interno dell’organizzazione. Il mentor svolge quindi varie sessioni individuali di colloquio e condivisione con i suoi mentee.
- programmi di gruppo: in questo caso le sessioni sono di gruppo e riuniscono tutti i membri di un certo team di lavoro o di un intero reparto.
- programmi di reverse-mentoring: sono sempre più diffusi percorsi in cui sono i più giovani ad assumere il ruolo di mentor con l’obiettivo di trasferire ai più esperti competenze nuove, di solito legate alle nuove tecnologie.
Benefici attesi e possibili criticità
Gestire bene i percorsi di Mentoring è fondamentale per la crescita di un’organizzazione. Questo genere di attività può infatti offrire numerosi benefici sia al mentee che all’azienda nel suo complesso.
I benefici attesi per il mentee sono:
- Crescita professionale e sviluppo delle competenze, grazie agli insegnamenti e alle esperienze condivise dal mentor.
- Supporto nelle scelte di carriera, grazie ai consigli del mentor.
- Aumento dell’autoconsapevolezza, grazie ai feedback costruttivi del mentor.
- Networking, grazie alla rete di contatti del mentor.
I benefici del Mentoring che riguardano l’organizzazione, invece, sono:
- Formazione dei talenti interni e sviluppo di potenziali nuovi leader.
- Aumento del coinvolgimento delle persone e quindi del tasso di talent retention. I dipendenti, infatti, apprezzano gli investimenti dell’organizzazione per la loro crescita.
- Trasmissione della cultura aziendale. Lo scambio tra i più esperti e i più giovani favorisce la condivisione dei valori, della vision e delle best-practice dell’organizzazione.
- Incremento della produttività. Lo sviluppo di nuove competenze si traduce infatti in performance individuali e di squadra più efficaci.
Per raggiungere questi obiettivi, è fondamentale affrontare alcune sfide. Le più complesse riguardano la relazione tra mentor e mentee, che può dar luogo a una dipendenza eccessiva oppure essere ostacolata da incompatibilità nelle personalità o negli approcci adottati. Inoltre, è fondamentale gestire le aspettative in quanto il Mentoring ha bisogno di tempo per portare i risultati attesi.
Conclusione
In conclusione, il Mentoring è un’opportunità preziosa per promuovere la crescita professionale e favorire lo sviluppo di competenze all’interno delle organizzazioni. Si tratta di percorsi con obiettivi a medio-lungo termine che necessitano di una relazione costante tra il mentor e il mentee. È quindi fondamentale gestire in maniera adeguata questo rapporto per ottenere vantaggi significativi come il miglioramento delle performance, la retention dei talenti e la trasmissione della cultura aziendale.
Bibliografia
- Megginson, D. (2006). Mentoring in Action. A Practical Guide. Kogan Page.
- Passmore, J. (2007). Coaching & mentoring: The role of experience and sector knowledge. International Journal of Evidence based Coaching and Mentoring, Summer, 10-16.