Questa immagine rappresenta la copertina della pagina del glossario dedicata al Change Management

Change Management

Il Change Management (“gestione del cambiamento”) è un approccio strutturato al cambiamento che può coinvolgere singoli individui, gruppi e organizzazioni. Nelle aziende i cambiamenti rappresentano momenti molto delicati in quanto possono riguardare aspetti complessi come obiettivi, valori e tecnologie. Perciò vengono adottate procedure specifiche per far sì che il processo di trasformazione si concluda con successo. 

Che cos’è il Change Management?

Il Change Management è un processo strategico e complesso che permette alle organizzazioni di gestire efficacemente il cambiamento. Comprende diverse fasi e azioni e necessita quindi di un’attenta pianificazione e di una gestione continua nell’arco del suo sviluppo. Per questo le organizzazioni spesso nominano un Change Manager, il cui compito è quello di guidare e promuovere il cambiamento minimizzando resistenze e disagi. 

La gestione del cambiamento si rende necessaria a fronte di trasformazioni rilevanti che possono riguardare elementi culturali, strutturali e tecnologici della vita di un’organizzazione. Alcuni esempi di cambiamenti significativi sono: 

  • acquisizioni, fusioni o cessioni di rami d’azienda
  • ingresso di nuovi manager
  • passaggi generazionali ai vertici dell’organizzazione
  • sviluppo e lancio di nuovi prodotti o servizi e/o ingresso in nuovi mercati
  • adozione di nuove tecnologie di produzione e/o gestione

Come funziona il processo di Change Management?

Il processo di gestione del cambiamento è articolato su più livelli e comprende diverse fasi. I livelli di gestione sono tre:

  1. Gestione delle modifiche individuali: questo livello riguarda la gestione dei singoli all’interno dell’organizzazione. Una delle sfide poste dal cambiamento è infatti costituita dalla resistenza delle persone, dovuta a preoccupazioni e paure. Perciò è necessario trasmettere messaggi positivi e comprendere quali siano i momenti migliori per integrare i cambiamenti organizzativi nelle abitudini personali.  
  2. Gestione del cambiamento organizzativo: questo livello riguarda la gestione delle trasformazioni che adotterà l’azienda nel suo complesso. È importante identificare i gruppi che saranno toccati dalle modifiche e fornire le risorse in grado di garantire l’effettiva attuazione del cambiamento. 
  3. Gestione del cambiamento strategico: si tratta del livello macro, quello che riguarda l’implementazione di una cultura aziendale del cambiamento e la definizione degli obiettivi strategici che l’organizzazione vuole raggiungere al termine del processo. 

Le fasi del processo

Un processo di Change Management efficace si fonda su una serie di fasi imprescindibili:

  • Identificazione delle necessità di cambiamento e preparazione: il cambiamento non deve essere fine a se stesso ma motivato da esigenze individuate e analizzate in una fase preliminare e da obiettivi ben definiti. Su questa base inizia la preparazione che parte dall’analisi della cultura aziendale e delle istanze personali e prosegue con la costruzione di un piano che sia in linea con questi aspetti. 
  • Comunicazione e coinvolgimento: programmato il cambiamento, è necessario sviluppare un piano di comunicazione che permetta di informare tutte le persone coinvolte. È bene che i messaggi non siano monodirezionali e che anzi prevedano uno scambio per rispondere alle possibili preoccupazioni e volto a ottenere un supporto attivo all’implementazione del cambiamento.
  • Formazione e supporto: in seguito è fondamentale supportare i dipendenti, sia a livello psicologico che pratico. Se il cambiamento comporta l’introduzione di nuovi processi o strumenti di lavoro, diventa importante anche implementare percorsi di formazione ad hoc.
  • Implementazione del cambiamento: è la fase in cui il cambiamento si concretizza, come ad esempio quando viene ufficialmente introdotto un nuovo software o si integra un nuovo business. 
  • Consolidamento e monitoraggio: la concretizzazione del cambiamento può avvenire in un breve lasso di tempo, ma la sua gestione prosegue. Un cambiamento è effettivo solo se viene consolidato nella cultura aziendale e nei processi operativi. Per garantire che le nuove modalità diventino la norma sono essenziali un monitoraggio costante e una continua raccolta di feedback dai dipendenti. 

Alcuni modelli di Change Management

La gestione del cambiamento è un tema di fondamentale importanza per le organizzazioni. Per questo diversi esperti hanno elaborato modelli-guida per le aziende. Alcuni dei più famosi sono:

  • Il modello di Lewin. Il processo di cambiamento è diviso in tre fasi: unfreeze – change – refreeze (scongelamento – cambiamento – ricongelamento).
  • Il modello delle 7S di McKinsey. Le sette S rappresentano gli elementi fondamentali nella gestione del cambiamento: Strategy, Structure, Systems, Shared values, Style, Staff e Skills.
  • Il modello ADKAR. Il nome è un acronimo dei termini Awareness (consapevolezza), Desire (desiderio/determinazione), Knowledge (conoscenza), Ability (abilità), Reinforcement (sostegno).

Conclusione

In conclusione, il Change Management è un processo indispensabile per affrontare le trasformazioni aziendali in modo strategico e organizzato. Attraverso una pianificazione accurata, una comunicazione chiara e il coinvolgimento attivo di tutte le persone interessate, è possibile ridurre le resistenze e assicurarsi che il cambiamento sia sostenibile e vantaggioso per l’intera organizzazione. Le aziende, infatti, affrontano frequentemente cambiamenti significativi, come fusioni, l’introduzione di nuove tecnologie o l’ingresso in nuovi mercati, che richiedono un’attenta gestione per garantire il raggiungimento degli obiettivi strategici.

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