Questa immagine rappresenta la copertina della pagina del glossario dedicata al Modello GROW

Modello GROW

Il Modello GROW è una metodologia di definizione degli obiettivi che aiuta le persone a individuare in maniera chiara i propri obiettivi – personali e professionali – e quindi a raggiungerli. Si tratta di uno strumento molto diffuso nei contesti organizzativi ed è inoltre una delle tecniche principali utilizzate nei percorsi di coaching individuale.

Che cos’è il Modello GROW?

Il nome di questo modello è un acronimo che sta per: Goal (obiettivo), Reality (realtà), Obstacles/Options (ostacoli e opzioni), Will/Way Forward (volontà e soluzione). Queste quattro componenti indicano i passaggi fondamentali che tale approccio prevede per delineare i propri obiettivi in maniera chiara e coerente con le proprie inclinazioni. “GROW” non è però un acronimo che indica solo il processo ma sottolinea anche lo scopo primario di questa tecnica: la crescita personale e professionale delle persone che la utilizzano (“grow” = “crescere”).

La storia del modello GROW

Le radici di questo modello sono rintracciabili nell’Inner Game Method di Timothy Gallwey, ritenuto uno dei padri del Coaching. Nel corso di un’esperienza da istruttore di tennis Gallwey si rese conto dell’impatto che il dialogo con se stessi, fatto di costruzioni mentali, insicurezze, paure, ha sui nostri successi e fallimenti. Gallwey mise così a punto un suo metodo che applicò prima in ambito sportivo e poi nel mondo delle organizzazioni. 

John Whitmore e Graham Alexander furono tra i principali promotori di questo metodo e negli anni ‘80 iniziarono a lavorare per la società di consulenza strategica McKinsey & Company. Le loro attività di coaching esperienziale ebbero così tanto successo che l’azienda chiese di sviluppare un modello in grado di rendere replicabili queste iniziative. Ne scaturì il Modello GROW, i cui passaggi rappresentano una riproposizione teorica delle domande che Gallwey faceva ai suoi allievi e clienti. 

Quali sono le fasi del Modello GROW?

L’utilizzo di questo modello prevede che vengano seguiti quattro passaggi per definire e provare a raggiungere determinati obiettivi. Le fasi sono:

  • Goal: definizione dell’obiettivo. Il primo step consiste nell’individuare l’obiettivo che si vuole raggiungere. Definire un obiettivo chiaro, specifico, misurabile e realistico (Obiettivi SMART) è il punto di partenza per orientare tutto il processo.
  • Reality: analisi del contesto e delle sfide presenti. Se “goal” è il punto di arrivo immaginato, “reality” è il punto di partenza. In questo passaggio si riflette quindi sulla situazione attuale e sulle risorse che si hanno a disposizione.
  • Obstacles/Options: identificazione degli ostacoli ed esplorazione delle alternative di azione praticabili. L’analisi della realtà implica in una fase successiva anche la comprensione dei fattori che al momento non permettono di raggiungere l’obiettivo. Una volta individuati gli ostacoli, si riflette sulle diverse strategie possibili per superarli. In questo step viene quindi posto l’accento sul pensiero creativo. 
  • Will/Way Forward: definizione dell’azione, con scadenze e impegni concreti. L’ultimo step consiste nell’impegno ad agire. Si sceglie una delle opzioni esaminate e si sviluppa il piano d’azione. La W di GROW include anche il “quando” delle singole azioni e della scadenza fissate per raggiungere l’obiettivo. 

Vantaggi e limiti del modello

Il Modello GROW è uno strumento potente per aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi. Presenta infatti diversi vantaggi:

  • Semplicità e chiarezza: il modello può essere applicato in vari contesti e presenta una struttura chiara e intuitiva.
  • Orientamento ai risultati e promozione della responsabilizzazione: il focus principale del modello è sui risultati e ciò aiuta le persone a focalizzarsi sulle azioni concrete necessarie per raggiungere il loro scopo, migliorandone le performance. Questo approccio fa sentire le persone più responsabili del proprio progresso. 
  • Comunicazione facilitata: seguendo una sequenza logica, questo modello permette di sviluppare conversazioni produttive e focalizzate. Infatti, è molto utilizzato nei percorsi di coaching, poiché facilita il dialogo tra coach e coachee e rende molto chiaro il processo decisionale.

Il Modello GROW presenta però anche dei limiti:

  • Focus su azioni a breve termine: la struttura del modello si presta a definire obiettivi specifici e a breve-medio termine che sono già presenti nei pensieri delle persone. 
  • Mancanza di analisi in profondità: l’approccio comportamentale su cui si fonda il modello impedisce di esplorare aspetti più complessi delle persone come ad esempio le dinamiche psicologiche più profonde. Non è adatto, quindi, per affrontare questioni interpersonali ed esistenziali. 
  • Eccessiva semplificazione rispetto alla complessità organizzativa: a causa della sua grande semplicità il modello può risultare inadeguato per affrontare obiettivi e situazioni organizzative particolarmente delicate che richiedono interventi complessi (ad esempio la gestione del cambiamento organizzativo a livello macro). 

Conclusione

In conclusione, il Modello GROW si rivela uno strumento efficace per guidare il raggiungimento degli obiettivi in modo chiaro e strutturato, promuovendo la responsabilizzazione e il focus sui risultati. Tuttavia, la sua semplicità può rappresentare un limite quando si tratta di obiettivi complessi o di situazioni che richiedono un’analisi più profonda. Rimane comunque uno strumento molto utile in percorsi di coaching individuale e aziendale sviluppati per raggiungere obiettivi con un orizzonte temporale piuttosto breve.

Bibliografia

  • Dexter, J., Dexter, G., Irving, J. (2011). “GROW model”. An introduction to coaching, pp. 28–30. SAGE Publications.
  • Alexander, G. (2010). Behavioural coaching – the GROW model. In Passmore, Jonathan (ed.). Excellence in coaching: the industry guide (2nd ed.) pp. 83–93. Kogan Page.

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