La memoria, nell’immaginario comune, è spesso raffigurata come una sorta di deposito dei ricordi. Tuttavia, tale definizione non le si addice completamente: essa, infatti, rappresenta la capacità dell’individuo di conservare le informazioni e di utilizzarle per riuscire ad affrontare situazioni di vita presenti e future.
Tale capacità può essere oltremodo sintetizzata come il processo di codifica, immagazzinamento, consolidamento e recupero di informazioni ed esperienze provenienti dal nostro vissuto.
La memorizzazione, invece, rappresenta il processo di acquisizione da parte della memoria delle informazioni presenti nel mondo esterno. Molto spesso, quando viene evocato tale termine, ci si riferisce automaticamente all’utilizzo meccanico e ripetitivo della memoria, come ad esempio leggere e ripetere lo stesso testo più volte.
Questo esercizio non sfrutta però il potenziale strategico della memoria stessa, favorendo così una scarsa elaborazione del materiale da ricordare.
Per evitare di sprecare tempo ed energie inutilmente in processi di memorizzazione o Brain Training inefficaci sul lungo periodo, come quello appena descritto, negli anni sono state sviluppate numerose tecniche e strategie che, una volta padroneggiate, permettono un apprendimento rapido e produttivo delle informazioni.
Quali sono le tecniche di Brain Training più comuni?
Le strategie di Brain Training possono essere interne (es. mnemotecniche) oppure esterne (es. prendere appunti o il famoso nodo al fazzoletto) e sono più o meno efficaci in base alle tipologia di informazione da acquisire.
Tra le tecniche di memorizzazione più diffuse e produttive troviamo:
Mappe mentali
Si costruiscono partendo da una serie di parole chiave, in grado di rappresentare da sole un intero concetto, da cui poi si diramano tutte le altre nozioni. In questo modo è possibile memorizzare le varie informazioni in maniera sistematica e completa, da quelle generali a quelle particolari.
La tecnica dei loci
Si tratta di una tecnica molto antica, inventata dall’oratore latino Cicerone, in cui come prima cosa si pensa ad un itinerario formato da diverse tappe. Ad ogni tappa si fanno corrispondere le informazioni da memorizzare, che possono essere poi trasformate in parole chiave. Le informazioni potranno, quindi, essere facilmente ricordate ripercorrendo tutte le tappe del percorso e rievocando i concetti chiave che associati ad ogni luogo.
La tecnica delle parole di velcro
Detta anche delle parole a piolo, può essere utilizzata per memorizzare degli elenchi che devono essere ricordati in un ordine ben definito. Questo metodo prevede l’associazione di concetti che si conoscono bene e che non si possono dimenticare (ad esempio i numeri da 1 a 20) con concetti nuovi da ricordare in quello specifico ordine.
Palazzo della memoria
Una sorta di upgrade della tecnica dei loci. Quando bisogna memorizzare un argomento vasto costituito da tante categorie diverse, si può costruire una struttura complessa e articolata, una sorta di palazzo nel quale ogni ambiente corrisponde ad una sezione dell’argomento da memorizzare. Con questo metodo, infatti, si possono riempire innumerevoli stanze diverse, a patto che rappresentino per la persona qualcosa di vivido e reale nella sua mente.
Sebbene sono state avanzate anche alcune critiche all’uso delle mnemotecniche o di Brain Training più complesse, perchè talvolta difficili da applicare in situazioni quotidiane, è stato ampiamente osservato come le strategie di memorizzazione migliorano le performance mnestiche in lassi di tempo piuttosto brevi.
Bibliografia
Roncarolo, C. (2020). Tecniche di memorizzazione per esami universitari? Ecco le 4 super utili. Come si studia
Soresi, F. (2017). Le mnemotecniche: in che modo migliorano la memoria. State of mind
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