In un contesto in cui il ruolo dell’HR è sempre più decisivo, è fondamentale dare voce a chi costruisce connessioni tra strategia, cultura, business e persone. HR Talks nasce per questo: per offrire un confronto diretto e autentico con i protagonisti del settore. Motivo per cui oggi abbiamo incontrato Nunzio Gianfelice, Chief HR & Happiness Officer di Apuliasoft, per farci raccontare il suo percorso.
In un settore dinamico e in continua evoluzione come quello IT, costruire una cultura aziendale solida e orientata al benessere delle persone è una sfida difficile, ma sempre più necessaria. Apuliasoft, realtà in forte crescita con sede in Puglia, ha scelto di affrontarla mettendo al centro la felicità in azienda.
Con Nunzio abbiamo approfondito temi fondamentali per il mondo HR: l’importanza delle soft skills, le strategie per attrarre e trattenere talenti, la formazione continua, la costruzione di career path e le sfide legate alla competitività in un contesto in rapida espansione.
Quello che emerge è una visione concreta della gestione delle persone, dove i valori non restano sulla carta ma si traducono in azioni quotidiane. Una testimonianza preziosa per chi opera in questo settore.
Raccontaci di te e del tuo ruolo in Apuliasoft
Oggi Nunzio lavora presso Apuliasoft, in cui si occupa di risorse umane ma, soprattutto, di felicità: «È stato un percorso di crescita significativo. Sono entrato dopo una formazione informatica, gestendo diversi progetti, avvicinandomi prima alle metodologie agili, poi al management 3.0 e, infine, al concetto di happiness at work».
Ha portato avanti questo interesse in maniera autodidatta, finché, per una serie di coincidenze, Nunzio riceve un’offerta da Apuliasoft per applicare concretamente il tema della felicità in azienda, integrandolo nei processi che stavano nascendo. All’epoca l’azienda era molto piccola, contava circa 12 persone.
«Sono entrato come responsabile delle risorse umane, ruolo che ancora oggi svolgo in azienda, che mi ha permesso di creare una serie di processi che avessero alla base il concetto di benessere aziendale. Con il tempo siamo cresciuti. Oggi siamo più di 50 persone e abbiamo sviluppato processi strutturati, che ci permettono di portare avanti in modo concreto i valori del benessere in azienda».
Questa strategia come si traduce in attività e iniziative HR all’interno di una realtà come la vostra?
«Vi è una pianificazione che riguarda sia la crescita aziendale, sia l’inserimento di nuove risorse. A livello aziendale viene definito un piano di sviluppo che, inevitabilmente, si traduce in un aumento delle figure interne. Durante questo percorso, ci poniamo sempre due domande fondamentali: quali sono i processi che hanno funzionato fino a un determinato numero di persone, ma che da un certo punto in poi devono essere rinnovati? Quali sono i processi che ancora inesistenti ma necessari da introdurre, oltre una certa soglia di crescita?»
Quando Apuliasoft costruisce un piano di sviluppo, lo fa anche con quest’ottica “futuristica”: «Ci chiediamo se tutto quello che abbiamo in campo possa essere rinnovato, o se ci manca qualcosa che potrebbe essere aggiunto».
Alla base rimangono i valori aziendali che hanno definito nel tempo e che rappresentano il loro faro. Sono loro a guidare l’azienda nella direzione giusta, per raggiungere al meglio gli obiettivi: «I pilastri, quindi, sono chiari: benessere aziendale, flessibilità e bilanciamento vita-lavoro».
Con riferimento al mondo IT, quali sono secondo te le competenze soft più critiche da rintracciare oggi?
«Le competenze soft più critiche, soprattutto nel settore IT, sono la gestione dello stress e la capacità di accettare il feedback. Erano aspetti delicati anche in passato, ma oggi lo sono ancora di più, per una serie di motivi legati alle nuove generazioni».
«Accanto a queste, ci sono poi le competenze maggiormente ricercate dalle aziende, e da noi in particolare: una mentalità aperta, un forte senso di adattabilità e, soprattutto, il concetto fondamentale del lifelong learning, ovvero l’apprendimento continuo».
Nunzio sostiene che nel mondo IT non si può pensare di svolgere lo stesso lavoro per sempre. L’evoluzione è così rapida che richiede un apprendimento continuo e immediatamente applicabile. È un ciclo costante di formazione e pratica.
Ogni tecnologia, infatti, ha sempre un potenziale rischio di estinzione. Questo significa che non esiste la possibilità di rimanere fermi: per restare competitivi bisogna accettare che l’evoluzione e il cambiamento siano parte integrante del lavoro.
State portando avanti qualche attività specifica per supportare le vostre persone su questi fronti?

L’azienda ha deciso di investire con continuità nella formazione delle soft skills attraverso due appuntamenti fissi: il team building estivo e quello invernale. «In queste occasioni lavoriamo in maniera plenaria con tutta l’azienda, concentrandoci su una o più soft skill che scegliamo di volta in volta».
Durante l’anno si svolgono altri interventi formativi, più mirati e verticali: «Ad esempio, percorsi dedicati ai team leader o a persone con un determinato ruolo, settore o fascia di responsabilità. In questo modo, possiamo adattare la formazione alle esigenze specifiche».
Come affrontate la sfida di attrarre e trattenere talenti in Apuliasoft?
Ad oggi il mercato IT è molto richiesto, per cui fare attraction e retention risulta davvero complicato.
Per quanto riguarda l’attraction, Apuliasoft ha sviluppato un percorso duraturo. «Siamo stati riconosciuti per due anni consecutivi come Best Workplace Italia, e questo ci ha dato una visibilità importante. Non è facile competere con la capacità di attrazione delle grandi aziende, soprattutto per una questione di budget e marketing. Si compete per le stesse posizioni, ma con strumenti e risorse molto diversi. Non possiamo replicare le iniziative dei big player, però ci difendiamo».
«Le nostre strategie principali per farci conoscere e attrarre nuove risorse sono la comunicazione sui social, in particolare Instagram e LinkedIn, e la presenza negli ambienti fisici del territorio, come le università e gli ITS in Puglia».
Sul fronte della retention, la sfida è ancora più complessa, perché il mercato è fortemente competitivo. Quello che offriamo, e che viene riconosciuto come un punto di forza, è un ambiente molto flessibile, psicologicamente sicuro e sereno, in cui lavorare: «Crediamo che la possibilità di un buon equilibrio e di un contesto lavorativo positivo sia un vero vantaggio per la vita delle persone, e lo usiamo come leva distintiva».
Esistono dei career path o dei piani di crescita strutturati? E come li avete costruiti?
All’interno dell’azienda esiste un career path pubblico, accessibile a tutti: «Questo strumento permette a ciascuno di sapere esattamente: qual è il proprio ruolo attuale, quali competenze sono richieste, quali skill e certificazioni servono per accedere al ruolo successivo».
Inoltre, Nunzio specifica che per ogni posizione è consultabile anche il range di RAL, così da garantire una comunicazione trasparente e chiara nei confronti di tutti.
Le valutazioni legate al career path vengono effettuate due volte l’anno, e in quelle occasioni vengono analizzati i passaggi e gli avanzamenti possibili. «Non abbiamo piani di crescita individuali imposti direttamente dall’azienda, perché adottiamo un meccanismo di mentor-mentee. Ogni persona ha un mentor, ovvero una figura con maggiore seniority, che la guida nel definire il percorso più adatto in quel momento».
«Ogni sei mesi, mentor e mentee si incontrano. Fanno il punto sugli obiettivi fissati in precedenza e stabiliscono quelli nuovi per il semestre successivo, sempre con un focus sulla crescita individuale».
Quali sono quindi le sfide che oggi stai affrontando come HR Manager di Apuliasoft?
La sfida principale che Apuliasoft sta affrontando riguarda la crescita: «Oggi siamo arrivati a 50 persone e ci stiamo preparando a fare il next step dimensionale. Questo significa rivedere le nostre tattiche e porci alcune domande fondamentali: i processi che abbiamo sono davvero scalabili? Se arriviamo a 100 persone, cosa succede? Dobbiamo fare una review di tutto ciò che abbiamo, capire se è ancora valido, se può crescere con noi. E soprattutto, se continua a essere coerente con i valori aziendali che ci guidano».
L’intervista con Nunzio e la sua esperienza dimostrano come, anche in un settore competitivo e in continua evoluzione come l’IT, sia possibile costruire un modello di gestione delle risorse umane realmente centrato sulle persone.
L’approccio di Apuliasoft evidenzia come la qualità delle relazioni interne possa generare un ambiente di lavoro sano, stimolante e capace di motivare.
In un contesto in cui attrarre e trattenere i talenti è una delle sfide più rilevanti per le aziende tech, investire su trasparenza, formazione e crescita personale non è solo una scelta etica, ma anche vincente. Una testimonianza concreta di come l’HR possa essere un motore strategico per innovazione, sostenibilità e sviluppo.
Un grazie a Nunzio per la disponibilità e l’ispirazione condivisa: a lui e alla sua azienda auguriamo un futuro ricco di successi.






