Prosperare nell’incertezza con la Leadership Antifragile

Per molti anni si è parlato di resilienza: con questo termine si intende la quantità di stress e preoccupazioni che una persona può sopportare senza un cambiamento sostanziale nella sua capacità di perseguire scopi che consentano una vita di piena soddisfazione. In altri termini, indica la capacità di resistere alle turbolenze della vita senza che venga compromesso il corretto funzionamento dell’individuo o venga destabilizzata la sua vita quotidiana. 

In questi ultimi anni, la vita di tutti noi è stata caratterizzata da eventi stressanti e da una generale incertezza. Questo ha reso evidente come ciò che è davvero importante è l’approccio con cui si superano tali momenti, cercando di trasformarli in opportunità di crescita ed evoluzione personale. 

In quest’ottica, è nato il concetto di antifragilità che supera quello di resilienza, in quanto quest’ultima fa riferimento al solo resistere, mentre la prima indica lo sfruttare le avversità a favore della persona in ottica di crescita e miglioramento.

Ad introdurre il principio di antifragilità è Nassim Nicholas Taleb nel suo libro “Antifragile: prosperare nel disordine“. Per spiegare il concetto Taleb presenta la cosiddetta “triade”: 

  • Fragile è ciò che si rompe nelle avversità, si spezza quando le condizioni intorno ad esso cambiano inaspettatamente e si rovina con la volatilità;
  • Robusto è ciò che ha la capacità di resistere agli attacchi della vita rimanendo intatto, immutato e in grado di resistere alla volatilità;
  • Antifragile è ciò che migliora, cresce e prospera nel caos e nell’incertezza e diventa più forte nella volatilità.

Il contrario di fragilità dunque, non è la robustezza bensì l’antifragilità: ciò che è resiliente resiste agli shock e rimane identico a se stesso; l’antifragile migliora. Quindi il principio di antifragilità indica l’attitudine di alcuni sistemi e organismi a modificarsi e migliorare a fronte di difficoltà, fattori di volatilità e disordine.

Managerialità Antifragile

All’interno delle organizzazioni, l’antifragilità è una competenza fondamentale per affrontare, confrontarsi con l’ignoto e vivere i momenti difficili di shock, stress e incertezza con positività e ottimismo, traendo vantaggi per l’azienda e le persone.

Un’organizzazione antifragile è in continua evoluzione, accetta il cambiamento senza timore e resta al passo con i tempi creando soluzioni innovative e originali. Affinché un’organizzazione sviluppi questa attitudine è necessario sia che sia flessibile, aperta all’innovazione  e non autocratica, sia che ci sia un tipo di leadership antifragile. 

Infatti, avere una leadership antifragile permette alle aziende di prosperare più velocemente e facilmente, in forma auto-organizzata sviluppandosi proprio nelle avversità. Un leader è antifragile quando fa sue le caratteristiche di antifragilità e le utilizza nella gestione del suo team: assimila gli eventi stressanti e li sfrutta al fine non di proteggersi bensì di adattarsi e svilupparsi. Le caratteristiche e le azioni dei leader antifragili sono:

  • Leadership diffusa. Il leader antifragile non ha potere centralizzato, ma distribuisce le responsabilità tra i suoi collaboratori. 
  • Empowerment. Il leader antifragile permette ai collaboratori di esprimere al massimo la loro professionalità e le loro competenze, in modo che possano effettuare modifiche strategiche e funzionali al loro lavoro.
  • Visione aumentata. Il leader antifragile non teme di difendere le sue idee innovative anche quando le evidenze sembrano andare contro il loro successo.
  • Sperimentazione costante. Il leader antifragile si confronta quotidianamente con la realtà circostante, corre rischi, sperimenta e usa eventuali fallimenti come lezioni da cui apprendere per raggiungere l’obiettivo finale.

Per sviluppare questo modo di pensare ed agire è opportuno:

  • Assicurarsi sempre di avere delle alternative valide, capaci di favorire la sperimentazione e l’apprendimento continuo per trovare nuove strade.
  • Prendere tanti piccoli rischi, ma evitare i rischi “definitivi”
  • Eliminare le sovrastrutture inutili e concentrarsi su ciò che è essenziale, in questo modo sarà più semplice affrontare i momenti di difficoltà perché avremo meno cose da gestire 
  • Farsi guidare nelle scelte sempre dalla opzionalità asimmetrica: abilità nel riconoscere, selezionare o creare opzioni che possono portare benefici enormi o  provocare danni limitati
  • Accettare l’incertezza e il cambiamento senza paura, in questo senso è necessario vedere il cambiamento anche se inaspettato come un processo naturale 

Tutto ciò aiuterà a sviluppare una mentalità positiva nei confronti delle condizioni di incertezza e dello stress e a sviluppare una attitudine antifragile che porta enormi vantaggi sia per i singoli sia a livello organizzativo, soprattutto nel mondo odierno che è fortemente dinamico e in continuo sviluppo.

Elena Facchini, Alessia Meroni

Bibliografia 

Taleb, N. N. (2012). Antifragile: Things that gain from disorder. New York: Random House.

Muzzarelli, F. (2012). Resilienza. la resistenza psicologica nel lavoro e nella vita. Il campo, Bologna.

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