Le competenze sono “Our Most Important Asset” e sono fondamentali per il successo delle organizzazioni. Sono fondamentali soprattutto nell’attuale contesto, descrivibile con l’acronimo VUCA (Velocity, Uncertainty, Complexity, Ambiguity), poiché caratterizzato da mercati instabili, continui cambiamenti ed imprevedibilità. È per questo che acquisire le soft skills del futuro è più che mai essenziale.
D’altronde, “Non si finisce mai di imparare” è il concetto alla base del lifelong learning, un processo di apprendimento per tutta la vita finalizzato a rispondere in modo efficace a nuovi bisogni, cambiamenti, sfide personali e lavorative.
Attraverso la formazione si acquisiscono e si sviluppano conoscenze, abilità e atteggiamenti per portare adeguatamente a termine un compito e migliorare la performance lavorativa.
Prima di arrivare ad approfondire l’apprendimento esperienziale e ad analizzare le soft skills del futuro, vediamo cosa sono hard e soft skills.
Le hard e le soft skills
Le competenze possono essere distinte in due categorie principali:
- Hard skills o competenze tecniche: sono l’insieme delle conoscenze e delle relative abilità specifiche che si utilizzano per ricoprire un ruolo professionale. Sono generalmente abilità osservabili, quantificabili e misurabili e corrispondono al cosa facciamo; ad esempio sono hard skills abilità come la scrittura, la capacità di calcolo e le competenze linguistiche.
- Soft skills o competenze trasversali: sono abilità intra e inter personali di tipo socio-emotivo importanti per lo sviluppo personale, la partecipazione sociale e il successo lavorativo e corrispondono, in altre parole, a come facciamo le cose. Le soft skills fanno riferimento alle interazioni sociali, ai comportamenti, alle attitudini e ai tratti caratteriali e contribuiscono all’efficacia personale e professionale.
L’importanza delle soft skills è largamente riconosciuta sia per il successo accademico sia per l’occupabilità: influenzano la riuscita nell’inserimento lavorativo, la prestazione e il benessere al lavoro.
Alcuni studi hanno dimostrato come le competenze trasversali siano fondamentali per il successo lavorativo nel lungo periodo, attribuendo ad esse un peso del 75% contro il 25% delle competenze tecniche. Nel tempo, quindi, è aumentata la consapevolezza riguardo l’importanza delle soft skills, sia del presente che del futuro.
L’importanza delle soft skills
La ricerca del Development Economics è stata la prima ad aver dimostrato che le soft skills non sono soltanto competenze nice to have ma sono importanti economicamente ed indispensabili per la competitività delle imprese e delle persone.
La carenza di competenze trasversali ha un effetto negativo sulla performance, in quanto la loro assenza potrebbe portare a carenza di motivazione, adattabilità, problem solving e capacità di lavorare in gruppo. Le soft skills (attuali e del futuro) svolgono funzioni chiave, favorendo l’espressione delle potenzialità individuali, la condivisione del sapere e il superamento di barriere tra persone e ruoli.
Le competenze trasversali costituiscono il veicolo che valorizza l’intelligenza, le emozioni e il patrimonio professionale delle persone.
Pezzoli per descrivere queste caratteristiche utilizza la metafora del DNA: le soft skills (le quattro basi azotate) fanno sì che le forme di know-how industriale e digitale (le due eliche) siano associate tra loro, facilitano l’assorbimento delle nuove conoscenze, le integrano e contribuiscono a rinnovarle, connettendo le conoscenze esplicite ed implicite, arricchendo lo scambio di idee e lavoro tra le persone.
Quindi, sottovalutare la rilevanza delle soft skills da parte dei leader aziendali significa indebolire la competitività strutturale, non riconoscere opportunità di mercato, non soddisfare un cliente strategico, ritardare lo sviluppo di un nuovo prodotto, in sintesi perdere opportunità per la crescita.
È un rischio che nessuna impresa si può permettere, pertanto è importante favorire lo sviluppo delle competenze trasversali, ponendo particolare attenzione a quelle che saranno richieste in futuro.
Le soft skills del futuro
Oggi sono richiesti nuovi modelli di business, nuovi modi di pensare e nuove competenze individuali e organizzative; le vecchie abilità diventano obsolete e l’acquisizione di nuove diventa un imperativo economico. È necessario, quindi, soffermarsi sulle soft skills che sono e saranno indispensabili nel futuro.
Il World Economic Forum, nel 2016, identificava come competenze essenziali per il 2020 problem solving, pensiero critico, creatività e people management. Le skill del futuro erano flessibilità, teamwork, creatività e orientamento al cliente, insieme alla capacità di adattamento ai cambiamenti e alle trasformazioni del contesto.
Già Bakhshi e colleghi, nel 2017, usando un ricco insieme di dati hanno dimostrato come nel 2030 saranno fondamentali capacità interpersonali, abilità cognitive di ordine superiore e competenze informatiche.
Il report del World Economic Forum 2020
Nel recentissimo report del World Economic Forum del 2020 l’importanza delle competenze appena viste è stata confermata; infatti, tra i primi posti delle soft skills per il futuro 2025 troviamo pensiero analitico, strategie di apprendimento attivo, problem solving e pensiero critico.
Nella Top10 2025 ragionamento e pensiero sono aspetti fondamentali, infatti troviamo ben cinque skills in quest’area. La gestione del sé acquisisce maggiore rilevanza rispetto alla Top10 2020: emerge la necessità di sviluppare capacità di autoapprendimento e resilienza. Cresce, inoltre, l’importanza strategica delle competenze tecnologiche e di teamwork.
Infatti, sviluppo personale e self-management hanno acquisito un’enfasi crescente nel peculiare contesto del 2020, in contrasto con il 2019 in cui il focus principale erano le competenze tecniche. La gestione dell’incertezza, la flessibilità, la resistenza allo stress e la resilienza rappresentano le competenze imprescindibili per affrontare con successo i periodi di crisi come quello che stiamo attraversando.
Le organizzazioni dovrebbero investire nello sviluppo di queste soft skills del futuro per rendere i lavoratori capaci di fronteggiare l’incertezza e di rimanere aggiornati; questo permetterà all’azienda di rimanere performante e competitiva nel mercato.
E quale investimento migliore se non nella formazione?
La formazione aziendale
La formazione aziendale ha una duplice natura: didattica e formativa.
La prima è volta all’acquisizione di nuovi comportamenti, mentre la seconda alla trasformazione di questi in abitudini. Le principali funzioni sono il potenziamento delle soft skills (attuali e del futuro), la gestione del cambiamento e lo sviluppo personale, al fine di colmare il gap tra competenze possedute e competenze desiderate.
Questa attività è strategica per l’azienda sia nel breve che nel lungo periodo: ha ritorni economici e psicologici poiché porta all’acquisizione di nuove conoscenze e comportamenti, motiva e rende flessibili i lavoratori per gestire efficacemente i cambiamenti aziendali.
I percorsi di formazione
I percorsi di formazione si suddividono in base allo sviluppo di hard o soft skills.
Le prime riguardano il saper fare, quindi le specifiche conoscenze tecnico-professionali riguardanti il ruolo o la funzione e sono generalmente abilità facili da osservare, quantificare e misurare ma anche da insegnare e valutare.
Le seconde sono meno tangibili; tuttavia non sono meno importanti delle altre, al contrario è sempre più necessario il saper essere in situazione. Le soft skills sono abilità intra e interpersonali di tipo socio-emotivo importanti per lo sviluppo personale, la partecipazione sociale e il successo lavorativo.
Le competenze trasversali possono essere apprese e migliorate e per far ciò è necessario uscire dalla propria zona di comfort, conoscendosi e lavorando sui propri punti di debolezza.
L’apprendimento esperienziale
Il metodo più efficace per sviluppare le soft skills del futuro è l’apprendimento esperienziale. Questo tipo di apprendimento si focalizza sull’esperienza come fonte di consapevolezza e di apprendimento, concentrandosi sul legame tra il fare e l’apprendere.
Quest’approccio è caratterizzato da quattro momenti: l’esperienza concreta, l’osservazione riflessiva, ossia la comprensione dei significati dell’esperienza, la concettualizzazione astratta, in cui si elaborano delle teorie generali da mettere in pratica nell’ultima fase di sperimentazione attiva.
L’utilizzo di questo metodo comporta molti vantaggi:
- Aumenta l’engagement dei partecipanti, poiché attraverso esperienze concrete e dinamiche sono più coinvolti;
- Colma il gap formativo di un approccio esclusivamente teorico;
- Contestualizza le nozioni e gli strumenti appresi in situazioni reali;
- Permette di sperimentare fin da subito le competenze apprese durante la formazione.
Un buon progetto formativo che si basi sull’apprendimento esperienziale deve rispondere ai bisogni aziendali e a quelli professionali del lavoratore.
È quindi chiaro che le soft skills del futuro sono essenziali ma non impossibili da anticipare. Il segreto è investire sulla formazione perché permette di sviluppare in modo mirato e personale le soft skills su cui si hanno delle carenze.
La formazione non è mai un costo, ma un investimento strategico sull’azienda e le persone.
Bibliografia
Bakhshi, H., Downing, J. M., Osborne, M. A., & Schneider, P. (2017). The future of skills: employment in 2030. United Kingdom: Pearson.
Fulmer, I. S., & Ployhart, R. E. (2014). “Our Most Important Asset” a multidisciplinary/multilevel review of human capital valuation for research and practice. Journal of Management, 40(1), 161-192.
Pezzoli, M. (2017). Soft skills che generano valore: le competenze trasversali per l’industria 4.0. Milano: Franco Angeli Edizioni.
Watts, M., & Watts, R. K. (2008). Developing soft skills in students.
World Economic Forum. (2016, January). The future of jobs: Employment, skills and workforce strategy for the fourth industrial revolution. In Global challenge insight report. Geneva: World Economic Forum.
World Economic Forum. (2020). The future of jobs report 2020. World Economic Forum, Geneva, Switzerland.
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