Sostenibilità: la sfida delle organizzazioni

Negli ultimi anni una delle principali sfide organizzative riguarda la sostenibilità: essere aziende responsabili, non solo da un punto di vista economico ed ecologico ma anche sociale ed umano.

Ma cosa significa sostenibilità?

Inizialmente, il termine sostenibilità è stato utilizzato in riferimento all’impatto del declino ambientale sulla salute umana e sulla crescita economica. Solo dal 1987, con il rapporto Brundtland, la sostenibilità è stata definita come “la soddisfazione dei bisogni del presente senza compromettere i bisogni delle generazioni future”; in quest’ottica un approccio sostenibile dovrebbe basarsi non solo sull’uso limitato delle risorse ma sulla rigenerazione delle stesse.

Triple Bottom Line

Per parlare e agire in chiave sostenibile bisogna tenere in equilibrio tre piani differenti ma altamente interconnessi: ambientale, economico e sociale (Triple Bottom Line).

Sostenibilità sociale

Con il termine sostenibilità sociale si fa riferimento ad azioni specifiche dell’azienda che preservano e sviluppano il capitale umano e sociale della società in cui l’impresa opera per creare valore (Hubbard, 2009). 

La sostenibilità sociale dal punto di vista organizzativo può essere considerata secondo una duplice prospettiva: interna ed esterna.

Sostenibilità sociale interna

La sostenibilità sociale interna si focalizza sulla scoperta e la definizione dei modi per salvaguardare e rigenerare il capitale umano e sociale interno all’organizzazione. I mezzi attraverso cui è possibile realizzare questi scopi sono molteplici, tra questi possiamo citare:

  • istituzione di programmi di formazione;
  • sviluppo di piani di carriera;
  • comunicazione aperta, chiara e trasparente;
  • definizione e applicazione di politiche e pratiche partecipative.

L’applicazione di tali pratiche ha ripercussioni sulla salute e sul benessere organizzativo, sulla percezione di equità, giustizia e sull’identità sociale, e genera quindi un miglioramento delle performance e una diminuzione del turnover.

Sostenibilità sociale esterna

La sostenibilità sociale esterna pone l’attenzione sulla comunità sociale con cui l’organizzazione è impegnata in uno scambio congiunto di risorse: l’impresa si assume l’impegno di restituire alla società le risorse anziché semplicemente sfruttarle.
È possibile realizzare tali propositi tramite:

  • gestione strategica delle relazioni;
  • rendicontazione pubblica delle iniziative intraprese;
  • comunicazione aperta e chiara;
  • valorizzazione del territorio e della comunità.

Grazie alla trasparenza nelle strategie economiche, ambientali e nell’impatto sociale del proprio operato, l’organizzazione sarà considerata socialmente sostenibile e ciò fa sì che investitori, clienti e altri stakeholder la prediligano.
 
La sostenibilità sociale dal punto di vista psicologico riguarda l’essenza delle organizzazioni, essendo parte costitutiva di valori, principi, identità e cultura. Traducendo in azioni questo mondo valoriale si ha un impatto positivo sul benessere organizzativo ad ogni livello: dal lavoratore, al gruppo, fino ai processi interaziendali.

Al fine di essere competitivi sul mercato, una cultura orientata alla sostenibilità sociale e psicologica dovrebbe guidare lo sviluppo del business di tutte le aziende, dalle multinazionali alle piccole medie imprese.

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Bibliografia

Elkington, J., & Rowlands, I. H. (1999). Cannibals with forks: The triple bottom line of 21st century business. Alternatives Journal25(4), 42.

Hubbard, G. (2009). Measuring organizational performance: beyond the triple bottom line. Business strategy and the environment18(3), 177-191.

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