Chi ha detto che gli adulti non devono giocare?

Il gioco ha un’importanza fondamentale per i bambini ma anche per gli adulti: giocare acquisisce un valore straordinario, non solo per l’aspetto ludico-ricreativo ma anche per l’acquisizione di competenze. 

Infatti, già dalla fine del Settecento, il gioco come strumento utile all’educazione per le persone adulte è stato utilizzato nelle accademie militari prussiane, per simulare, vere e proprie battaglie con possibili variabili quali condizioni atmosferiche e terreno differente. 

In quest’ottica, il gioco è inteso con la duplice accezione inglese di azione ed espressione (play) e di regole e performance (game). Il fattore determinante per la formazione è il processo, quindi il “come” si sviluppano e vengono gestite le dinamiche interpersonali all’interno del gruppo, focalizzandosi su queste per gestire le problematiche e sviluppare competenze utili anche a livello lavorativo. 

Il gioco in formazione è un utile strumento perché è immediato, sicuro, pragmatico, coinvolge e rappresenta una novità interessante per i partecipanti. Infatti, grazie alle sue caratteristiche di rischio limitato, i giochi facilitano il processo di presa di consapevolezza e riconoscimento dei fenomeni sia intrapsichici che relazionali, che sarebbe più difficile riconoscere in situazioni complesse.  

In seguito a un’adeguata strutturazione e un accurato debrifing, è possibile sia riflettere sulle dinamiche e sui fenomeni sociali, sia aumentare la consapevolezza sul proprio stile relazionale e sui diversi fenomeni gruppali (es. cooperazione/competizione, comunicazione, leadership, gestione dei conflitti, fiducia, ecc), permettendo la comprensione e la gestione intenzionale dei processi.  D’altra parte è necessario essere consapevoli delle resistenze e delle difficoltà insite nella rappresentazione e nell’analisi di quella che resta un’attività ludica. Importante, inoltre, è fare attenzione agli spazi, ai tempi e al numero di partecipanti coinvolti per non disperdere l’apprendimento e rendere la formazione efficace.

Il caso Lego

Uno dei metodi di facilitazione dell’apprendimento attraverso il gioco è Lego Serious Play, il quale aiuta le persone a co-costruire strategie d’azione in tempo reale lavorando individualmente e in gruppo.

Questa metodologia di formazione basata sul learning by playing deriva dalle scienze costruttiviste e costruzioniste e nasce alla fine degli anni ‘90, grazie a una serie di studi volti a utilizzare i metodi sperimentali per comprendere le dinamiche aziendali e rispondere ai cambiamenti di mercato. 

Attraverso il fare e il mettersi in pratica concretamente – costruendo oggetti con i mattoncini – si aumenta il coinvolgimento dei partecipanti nel corso di formazione, promuovendo intuizione, ispirazione e creatività.

Come da bambini giocare era il nostro lavoro, anche da adulti, divertendosi, è possibile costruire conoscenza e sviluppare specifiche competenze e abilità. Immaginare, costruire e sperimentarsi nel gioco porta a sviluppare fantasia e invenzione e ad acquisire consapevolezza delle proprie capacità e delle dinamiche di gruppo.

Il gioco, grazie alla praticità e alla facilità d’uso, accende il desiderio naturale di esplorare e acquisire tutte le competenze per performare al meglio nel contesto lavorativo, sviluppando capacità come: problem solving, resilienza, collaborazione e comunicazione.

Valeria Serafini, Alessia Anacleti

Bibliografia

Kristiansen, P., & Rasmussen, R. (2015). Il metodo Lego® Serious Play® per il business. Franco Angeli.

Quaglino, G. P. (2005). Fare formazione. I fondamenti della formazione nei nuovi traguardi. Raffaello Cortina.

Quaglino, G. P. (2014). Formazione. I metodi. Milano: R. Cortina.

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