Euristiche e Bias: compromettono la presa di decisione?

Il cervello umano è un organo straordinario, in grado di ricevere ed elaborare una enorme quantità di informazioni provenienti dal mondo esterno. Tuttavia viviamo in una realtà estremamente complessa, nella quale ogni secondo siamo sovrastimolati e bombardati da informazioni e input di qualsiasi tipo, che non possiamo elaborare e categorizzare totalmente. Per questo motivo il nostro cervello, essendo un organo ingegnoso, ricorre spesso a delle tecniche per semplificare l’ambiente circostante e ridurre gli stimoli da processare, attivando delle scorciatoie mentali dette Euristiche o Bias.

Le euristiche sono delle strategie di pensiero rapide ed intuitive che consentono di prendere decisioni velocemente, all’interno di una situazione complessa come la realtà quotidiana, risparmiando tempo e fatica mentale. Le euristiche sono uno strumento molto utile, soprattutto in chiave evolutiva; hanno infatti permesso all’uomo fin dalla preistoria di adattarsi velocemente al mondo circostante, di trovare soluzioni in maniera rapida e di risolvere problemi efficacemente anche in situazioni di incertezza o di rischio.

Tuttavia queste strategie cerebrali hanno dei nemici, i cosiddetti bias cognitivi, ovvero degli errori sistematici nell’elaborazione delle informazioni che possono portare a distorsioni nella percezione della realtà. Questo accade perché le euristiche, sono sintesi grossolane che semplificano la realtà, tralasciano molti dettagli e portano spesso ad errori di giudizio.

Tra i bias più famosi quelli sicuramente degni di nota sono: 

  • Bias di conferma, ossia la tendenza che abbiamo nel percepire maggiormente gli stimoli che confermano le nostre opinioni, ignorando o comunque dando minor attenzione agli stimoli che invece confutano le nostre prospettive. L’aspetto più grave di questo bias è che lo mettiamo in atto anche con le persone, ricercando maggiormente coloro che sono d’accordo con noi ed evitando quelli che non lo sono. 

In un contesto lavorativo è molto importante che tutti, in special modo manager e responsabili, tengano conto di questi errori come il bias di conferma, che potrebbe portare ad ignorare o a trattare in modo più ostile, le proprie risorse o colleghi con idee divergenti. 

  • Bias di gruppo, ci induce a sopravvalutare le capacità, le performance ed il valore del nostro gruppo, considerando i successi dell’ingroup come prodotti da fattori interni e i successi dell’outgroup come prodotti da fattori e circostanze esterne. 

A livello aziendale, soprattutto nelle aziende più grandi, questo bias può provocare degli attriti tra i colleghi di reparti diversi, contribuendo a deteriorare il clima aziendale e i rapporti interpersonali e dividendo il team in gruppi contrapposti e conflittuali. 

  • Bias della negatività consiste in un’eccessiva percezione degli elementi negativi, che vengono considerati come più importanti rispetto a quelli positivi. A causa di questa distorsione cognitiva, si tende a dare maggior peso agli errori, sottovalutando i successi e le competenze acquisite ed attribuendo così una valutazione negativa alla prestazione.

Anche in questo caso nelle organizzazioni lavorative, questo bias può compromettere e inficiare la capacità di giudizio di manager e dirigenti nel giudicare troppo presto ed in maniera eccessivamente negativa, le performance dei propri collaboratori.

Euristiche e bias possono aiutarci a rendere più efficiente l’elaborazione delle informazioni. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei limiti di queste strategie e cercare di minimizzare i loro effetti negativi sul nostro processo decisionale. Imparare a riconoscere e correggere questi errori può aiutare manager e dirigenti ma anche impiegati e dipendenti più junior, a prendere decisioni più consapevoli e a ridurre la quantità di percezioni sbagliate della realtà e la conseguente presa di decisioni scorrette. 

Adam Abd El Aziz

Euristiche Bias e Presa di Decisione?
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