Gli effetti della disoccupazione sulla salute mentale

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Quali sono gli effetti della disoccupazione sulla salute mentale? Quali conseguenze non lavorare? Per inquadrare meglio il fenomeno in esame, è necessario dare una definizione di disoccupazione e capire quale sia l’entità del problema. 

Il termine “disoccupato” si riferisce alla situazione in cui una persona cerca attivamente un lavoro, ma non è in grado di trovarlo, quindi si verifica proprio una mancanza di lavoro retribuito. 

Lo strumento più frequentemente utilizzato per misurare questo fenomeno è il tasso di disoccupazione. Questo è rappresentato dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze lavoro. In Italia, il tasso di disoccupazione a Luglio 2022 risulta essere pari a 7,9% e sale a 24,0% tra i giovani. Trasformando queste percentuali in numeri, i disoccupati nella fascia 15-24 anni sono 371.000, tra i 25 e i 34 anni sono 525.000, nella fascia 35-49 anni rientrano 629.000 persone e infine sono 452.000 i disoccupati con 50 anni e più. Questi sono solo alcuni dati per comprendere quante persone siano attualmente coinvolte nel dramma della disoccupazione.

La disoccupazione è quindi un problema presente e diffuso nella nostra realtà, e purtroppo può avere vari riscontri negativi sulla salute mentale e fisica delle persone e di coloro che le circondano, come ad esempio i familiari.

La relazione fra disoccupazione e salute mentale

Sono moltissimi gli studi che dimostrano l’esistenza di una forte relazione tra disoccupazione e salute mentale, per esempio gli autori Paul e Moser (2006), da una meta-analisi che combina i risultati di 324 studi, concludono che la perdita del lavoro ha un impatto negativo sulla salute mentale del disoccupato. In particolare, le persone disoccupate sono caratterizzate da maggior distress (termine che indica l’aspetto negativo dello stress, come abbiamo visto nel nostro precedente articolo: Distress ed Eustress: come distinguerli e affrontarli), sintomatologia depressiva, ansia, sintomi psicosomatici e diminuzione del benessere soggettivo.

Quali sono gli effetti della disoccupazione?

Gli effetti della disoccupazione sono molteplici e differenti, variano da una forte riduzione dell’autostima, isolamento sociale, frustrazione e noia, fino ai sensi di colpa e all’ansia provocati dalla mancanza di denaro e dei mezzi finanziari per fare fronte ai bisogni quotidiani, e per provvedere al sostentamento della famiglia. La perdita del lavoro impatta molto sull’autostima dell’individuo.

Infatti chi è disoccupato o deve affrontare la perdita del lavoro, si sente nella maggior parte dei casi limitato e non in grado di soddisfare i propri bisogni, da quelli primari a quelli più complessi di autorealizzazione.

Da altri studi emerge che maggiore è la lunghezza del periodo di disoccupazione, maggiore è il rischio di insorgenza di questi effetti negativi sulla salute mentale. È stata anche dimostrata una forte relazione tra disoccupazione e suicidio, in particolare, maggiore è la durata del periodo di disoccupazione, maggiore è il rischio di suicidio o tentato suicidio: ecco un’altra delle drammatiche conseguenze che la disoccupazione può avere sulla salute mentale della persona.

Come prevenire gli effetti della disoccupazione?

Dopo aver esaminato le ripercussioni che la disoccupazione può avere sulla salute mentale, è importante capire come poter prevenire un quadro di disagio e sofferenza. La ricercatrice Davies (2019) ha presentato 8 punti chiave per la prevenzione.

1. Identificazione delle aree a rischio

Identificare i settori a rischio nel mercato del lavoro, in modo da anticipare la risposta in caso di riduzione del personale e disoccupazione.

2. Prevenzione precoce

Comprendere l’entità del problema (numero e area geografica dei disoccupati, skills possedute) per mobilitare tempestivamente le risorse di sostegno.

3. Mobilitare una risposta multisettoriale

L’inclusione di input strategici sia da parte di partner sanitari che comunitari è essenziale per garantire che i rischi sanitari acuti e a lungo termine siano compresi e affrontati.

4. Sostegno proporzionato ai bisogni

Alcuni gruppi di lavoratori (es. i più adulti oppure quelli non qualificati, ecc.) hanno bisogno di supporto più duraturo, per prevenire sentimenti negativi (disuguaglianza) dovuti al loro limitato accesso al mercato del lavoro.

5. Sostegno esteso alla famiglia

è necessario offrire supporto anche ai familiari delle persone coinvolte nella disoccupazione, ad esempio offrendo consulenza finanziaria, consulenza sulla salute e sul benessere anche dei bambini e dando supporto per il reinserimento lavorativo.

6. Consulenza e supporto per l’occupazione

Azioni di risposta focalizzate sulla garanzia di reimpiego, sulla consulenza di carriera e sullo sviluppo delle competenze.

7. Sostenere la comunità e sfruttare le risorse

Sostenere la comunità nell’adattarsi al cambiamento, identificando e usando le risorse a disposizione del territorio. Ad esempio la chiusura di un plant, comporta dei cambiamenti non solo a livello individuale del singolo lavoratore ma ha ripercussioni sull’intera comunità, per questo è utile sostenere l’area e valorizzare le risorse interne di quel territorio.

8. Monitorare

Valutare le azioni messe in atto per prevenire e supportare la disoccupazione, al fine di pianificare e riorientare le azioni future.

    È bene quindi mettere in atto un piano di azione nei confronti dell’individuo disoccupato, in modo da supportare e offrire un sostegno sia a lui che ai suoi familiari, che si trovano ad affrontare questa difficoltà che purtroppo si presenta nella vita di moltissime persone, causando molto spesso un importante disagio psicologico.

    Bibliografia

    Davies, A. R., Homolova, L., Grey, C. N. B., & Bellis, M. A. (2019). Health and mass unemployment events – developing a framework for preparedness and response. Journal of Public Health, 41(4), 665-673.

    Linn, M. W., Sandifer, R., & Stein, S. (1985). Effects of unemployment on mental and physical health. American Journal of public health, 75(5), 502-506.

    Paul, K. I., & Moser, K. (2009). Unemployment impairs mental health: Meta-analyses. Journal of Vocational behavior, 74(3), 264-282.

    Dati ISTAT Luglio 2022: https://www.istat.it/it/archivio/274142#:~:text=Il%20tasso%20di%20disoccupazione%20cala,di%20sotto%20dei%2050%20anni.

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