La creatività nel tempo ha assunto un ruolo sempre più centrale all’interno dei contesti lavorativi, divenendo una delle 10 soft skills essenziali nel mondo del lavoro. Infatti, se tempo fa la creatività veniva per lo più associata a professioni artistiche, oggi si è sempre più convinti che essa, oltre ad essere una forma vitale di intelligenza, sia una competenza chiave da acquisire e potenziare. La creatività si estende ben oltre il campo dell’arte e della letteratura, applicandosi a qualsiasi ambito della vita umana, tra cui quello professionale.
Negli ultimi anni sempre più aziende investono sullo sviluppo del pensiero creativo come competenza centrale da acquisire al fine di rispondere ai processi di cambiamento, in un qualche modo più rapidi e repentini rispetto al passato. Questi scenari complessi ed in continua trasformazione mettono in difficoltà anche i leader più brillanti nel ricercare soluzioni nuove oppure diverse rispetto al passato, volte a garantire una maggiore competitività. La creatività, infatti, è in grado di spingere le persone a scoprire qualcosa di nuovo, sviluppando nuove connessioni che portano ad innovazioni, soluzioni e cambiamenti.
Questo legame tra creatività e innovazione rende la prima un elemento fondamentale nell’attuale mondo del lavoro: per tutte le aziende oggi è indispensabile una costante innovazione al fine di migliorare sé stesse, essere competitive e riuscire ad affrontare nuove sfide e problemi complessi.
Numerose aziende, illuminate e consapevoli, si pongono quindi tra i loro obiettivi come formare le proprie risorse a far emergere le proprie idee, utilizzando in modo deliberato il pensiero creativo per generare più opzioni, ad esempio, tra cui scegliere l’opportunità vincente.
Inoltre, la creatività è un costrutto fortemente legato a quello di problem solving, ovvero “la capacità di un individuo di mettere in atto processi cognitivi per affrontare e risolvere situazioni reali e interdisciplinari, per le quali il percorso di soluzione non è immediatamente evidente”.
La creatività attiva una sequenza di azioni riflessive, orientate verso uno scopo che non è raggiungibile attraverso un procedimento di routine. In questo modo, essa risulta essere una delle principali ragioni del successo di un’impresa. Inserire nelle aziende dei modelli che agevolino e sviluppino i processi creativi, significa poter attivare quelle condizioni che favoriscono la nascita di innovazioni, le quali rappresentano, in un contesto molto competitivo quale quello dell’economia globale, un importante strumento di sopravvivenza per le stesse.
Dan Pink nel suo intervento TED “The puzzle of motivation”, afferma che stiamo andando incontro a un processo di automazione dove i compiti più tecnici, matematici e meccanici vengono sempre più attribuiti a computer e strumenti elettronici che sostituiscono l’uomo nella loro applicazione. Al contrario, sono invece sempre più ricercate le figure professionali capaci di coprire quelle posizioni lavorative dove viene richiesto l’uso della creatività: è indubbio che nei processi decisionali e di immaginazione legati a posizioni di management, marketing, ecc… le macchine non possano ancora sostituire il ruolo dell’individuo umano.
In conclusione, allenare le persone ad essere creative, pensare in modo nuovo, attivando l’immaginazione, partendo da prospettive non ancora esplorate al fine di ridefinire processi, prodotti e situazioni, rappresenta un passaggio obbligato per l’attivazione di un modello di crescita aziendale in linea con l’attuale mercato.
Caterina Di Francesco
Bibliografia
Klijn, M. and Tomic, W. (2010), “A review of creativity within organizations from a psychological perspective”, Journal of Management Development, Vol. 29 No. 4, pp. 322-343.