Negli ultimi anni, si sente parlare spesso di engagement come una delle leve più importanti per trattenere i talenti in azienda. Ma che cosa si intende per engagement e come può essere sviluppato nel contesto lavorativo?
Il termine engagement indica il livello di coinvolgimento delle persone rispetto alla loro azienda, sia a livello professionale che personale ed emotivo. In letteratura è definito come “uno stato mentale positivo e di soddisfazione nei confronti del proprio lavoro caratterizzato da vigore, dedizione e immersione”.
Questo è molto importante poiché all’aumentare del senso di appartenenza e dell’attaccamento emotivo dei collaboratori, crescono le performance dell’azienda. Un lavoratore “ingaggiato” condivide la propria visione e i propri valori con quelli dell’azienda, aumentando così il senso di affiliazione organizzativo. Se la persona percepisce il proprio ruolo come rilevante all’interno dell’azienda, questo la porta a sentirsi parte attiva dell’organizzazione e sarà più efficiente e collaborativa rispetto ad un dipendente poco ingaggiato.
L’engagement, quindi, consiste in tre aspetti principali:
- vigore: una persona ingaggiata si sente energica, sicura ed indispensabile per l’azienda;
- dedizione: i dipendenti più coinvolti si sentono in contatto con il proprio lavoro e ne sono entusiasti. Mostrano interesse per quello che succede in azienda e giudicano importante il proprio operato;
- immersione: le persone, quando ingaggiate, si sentono parte di una visione condivisa di cui l’organizzazione rappresenta veicolo e strumento di realizzazione, provando un reale sentimento di affezione aziendale.
Come l’engagement contribuisce alla retention dei talenti in azienda?
L’engagement aziendale è uno dei fattori principali per trattenere i talenti, grazie allo sviluppo di un rapporto basato su dialogo e fiducia tra dipendente e azienda e alla creazione di un ambiente che permetta ad entrambi di arricchirsi e crescere.
Il coinvolgimento è uno degli elementi principali che permette alle aziende di differenziarsi dalla concorrenza, infatti migliora il benessere e aumenta i livelli di fidelizzazione (retention). Un ambiente di lavoro sano, aperto al confronto e capace di dimostrare attenzione ai propri collaboratori, incoraggia la condivisione di idee, rendendo così più coesi i team. Per favorire un’esperienza di lavoro positiva, e permettere alle aziende di rispondere in modo agile e proattivo alle sfide del mercato, è necessario ricorrere ad alcune strategie, una ad esempio è la una leadership positiva, la quale si sviluppa con un approccio manageriale che valorizza le qualità individuali dei collaboratori, promuove un migliore work-life balance e la valorizzazione di tutti i ruoli all’interno dell’organizzazione. Un’altra iniziativa per prevenire un calo del senso di appartenenza dei dipendenti è l’ascolto attivo delle esigenze, dei problemi e delle proposte dei collaboratori: conoscere le opinioni e le emozioni delle persone presenti in azienda è infatti fondamentale per poter guidare l’organizzazione nella giusta direzione.
Nel concreto si potrebbero utilizzare, per esempio l’applicazione “Beaconforce”, recentemente utilizzata da diverse aziende, che consente alle persone di migliorare la propria esperienza lavorativa, in quanto strumento di ascolto che raccoglie i feedback dei dipendenti e li traduce in suggerimenti utili per l’organizzazione. Inoltre con un’applicazione di questo tipo è possibile individuare in modo preciso i driver motivazionali per i dipendenti, nonché le aree e le modalità di intervento.
Un’altra strategia per dar voce ai lavoratori in modo tale che essi diventino attivi promotori dei cambiamenti organizzativi e si sentano coinvolti è strutturare un progetto di analisi di clima. Attraverso questionari e interviste qualitative si indaga la percezione dei lavoratori sul proprio ambiente lavorativo, individuando punti forti e aree di miglioramento. Scopri il progetto Work Climate Questionnaire.
È inoltre importante diffondere una cultura aziendale aperta alla formazione continua per incrementare e mantenere alto il coinvolgimento del lavoratore: questo è possibile attraverso la formazione esperienziale, attività indoor o outdoor seguite da debriefing, e attraverso i più innovativi strumenti di gamification, che rendono la formazione più efficace.
In conclusione, empatia, ascolto e collaborazione sono solo alcuni degli ingredienti che troviamo in un ambiente lavorativo equilibrato, poiché il valore aggiunto ad oggi è quello di strutturare una politica delle risorse umane orientata al coinvolgimento e alla ricerca di soluzioni che possano valorizzare e sia i dipendenti che l’azienda. Le imprese che sviluppano questo progetto non raggiungono solo l’obiettivo di migliorare i livelli di engagement e retention, ma aumentano anche la motivazione e le performance.
Chiara Lamanna, Claudia Lofaro
Bibliografia
Schaufeli, W. B., Salanova, M., González-Romá, V., & Bakker, A. B. (2002). The measurement of engagement and burnout: A two sample confirmatory factor analytic approach. Journal of Happiness studies, 3(1), 71-92.