L’avvicinarsi della fine dell’anno porta sempre con sé riflessioni sul passato e desideri per il futuro. È molto comune voler modificare alcuni aspetti della propria vita sia in ambito personale che professionale o intraprendere nuovi percorsi e attività.
Ci si ritrova così ad identificare tutta una serie di nuovi buoni propositi da mettere in atto. La scelta di questi ultimi è associata alle migliori intenzioni ma ciò non è sempre sufficiente per raggiungerli con successo.
Non è infrequente, infatti, che i buoni propositi non vengano rispettati dopo un limitato periodo di tempo provocando sentimenti di frustrazione e insoddisfazione.
Come fare per tener fede ai buoni propositi?
Per raggiungere con successo i propositi d’inizio d’anno bisogna innanzitutto riflettere attentamente sulle motivazioni alla base della loro scelta, identificando perché sono importanti per noi e quali bisogni consentono di soddisfare.
Inoltre, compiere delle azioni e/o dei comportamenti nuovi richiede un’alta concentrazione e uno sforzo cognitivo considerevole, i quali possono portare all’abbandono dopo poco tempo degli obiettivi prefissati.
Per evitare ciò è quindi fondamentale trasformare i nuovi comportamenti in abitudini, ossia azioni che essendo ripetute spesso, diventano automatiche e richiedono un basso impiego di risorse cognitive.
Come diceva lo scrittore Antoine de Saint-Exupéry “Un obiettivo senza un piano è solo un desiderio”.
Lo to do list delle buone abitudini
Ecco allora che per creare nuove abitudini è possibile seguire la to-do list proposta dagli psicologi Crawford Hollingworth e Liz Barker nel 2017:
- Assicurarsi un ambiente stabile e favorevole: creare un ambiente in grado di supportare e facilitare i nuovi comportamenti.
- Sfruttare il contesto: una buona strategia per rendere abituale una nuova azione è quella di associarla ad un’abitudine già automatizzata all’interno della nostra routine.
- Rendere il compito semplice: per riuscire a stabilizzare un’abitudine è necessario scomporre il nuovo compito in azioni semplici e immediate, eliminando qualsiasi forma di barriera oppure ostacolo.
- Crearsi dei riferimenti e delle ricompense: è importante identificare gli stimoli in grado di innescare l’azione – trigger – e le ricompense che possono premiare il soggetto per gli sforzi fatti.
- Esercitarsi e ripetere: rendere abituale un’azione richiede di ripeterla un gran numero di volte in modo costante nel tempo. Ciò la renderà automatica e richiederà un basso dispendio di energie cognitive.
Oltre a questi utili passaggi è importante ricordare che l’acquisizione di abitudini richiede di identificare un numero congruo di obiettivi per poter allocare adeguatamente le nostre energie. Tuttavia, anche la migliore strategia non eviterà totalmente ostacoli o incertezze. Bisogna quindi prepararsi anche a queste, reagendo in modo costruttivo, per non demoralizzarsi e non perdere tutto il lavoro svolto fino a quel momento.
E voi avete già pensato ai vostri buoni propositi per il 2021?
Quale strategia metterete in atto per raggiungerli?
Bibliografia
Hollingworth, C., & Barker, L. (2017). How to use behavioural science to build new habits.
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