Le dinamiche di gruppo tra groupthink e teamwork

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Quando si parla di dinamiche di gruppo, è fondamentale chiarire la differenza tra gruppo e team. Un gruppo è un insieme di persone che condividono uno spazio o un obiettivo, ma che non necessariamente collaborano in modo coordinato. Un team, invece, è un gruppo evoluto: i suoi membri lavorano insieme in maniera sinergica, con ruoli chiari, obiettivi condivisi e una forte interdipendenza. 

Capire questa distinzione è il primo passo per analizzare come le relazioni e le interazioni tra le persone influenzino la produttività e l’efficacia collettiva.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio le dinamiche di gruppo, con particolare attenzione al fenomeno del groupthink, ai fattori che influenzano la coesione e ai principi alla base di una collaborazione davvero efficace. 

Come si manifestano le dinamiche di gruppo

Per comprendere questo tema, è utile inquadrare il modo in cui le persone percepiscono il gruppo e le dinamiche ad esso correlate. 

Tajfel, psicologo sociale, condusse una serie di studi volti all’analisi di questi aspetti e concluse che nel momento in cui ci sono due gruppi diversi a confronto, le persone manifestano favoritismo verso il proprio gruppo di appartenenza e discriminazione per il gruppo di cui non fanno parte, anche nelle situazioni in cui converrebbe razionalmente raggiungere un compromesso per avere maggiori vantaggi per entrambi. 

Anche a livello organizzativo è possibile ritrovare le dinamiche evidenziate da Tajfel, per cui solitamente i membri dell’ingroup sono portati a sentirsi migliori rispetto a quelli di un altro gruppo (outgroup)

Tuttavia, se da un lato questo processo può essere vantaggioso per l’organizzazione creando una sana competizione, in quanto ogni gruppo cerca di performare meglio degli altri, dall’altro si potrebbero anche generare degli effetti negativi, tra cui lo sviluppo di atteggiamenti discriminatori e ostili verso l’altro gruppo e la tendenza a valutare in maniera eccessivamente positiva le prestazioni del proprio team

Un focus troppo orientato al proprio sottogruppo di appartenenza potrebbe portare le persone a non identificarsi con l’intera organizzazione. Ciò potrebbe condurre ad alcune conseguenze negative, come la propensione a lasciare il lavoro, scarse performance, assenteismo e turnover.

L’interdipendenza positiva

Questa eccessiva competizione può essere arginata mettendo esplicitamente i gruppi nelle condizioni di dover cooperare per raggiungere uno scopo comune. In altre parole, all’interno di un’organizzazione è necessario che ci sia condivisione degli stessi obiettivi, interessi e risultati per promuovere l’adozione di dinamiche di gruppo collaborative e un sentimento di affiliazione reciproca. 

È possibile fare ciò tramite alcune azioni:

  • Riunioni inclusive: organizzare riunioni comprendenti diversi team contemporaneamente aiuta il dialogo fra gruppi e a definire obiettivi comuni;
  • Giochi di ruolo: organizzare giochi di ruolo simulando team misti, così da far comprendere ai membri dei vari gruppi il punto di vista degli altri;
  • Attività di team building: incontri per rafforzare il senso di appartenenza all’organizzazione, tramite attività ludiche e riflessioni guidate;
  • Supervisore: nominare un manager collocato al di sopra dei team che sia orientato anche alla gestione dei conflitti e dei problemi fra team;
  • Tecnologia: sfruttare la tecnologia affinché ci sia una continua connessione tra i membri di diversi team.

All’interno dei gruppi, però, non sempre le decisioni prese rappresentano completamente il nostro pensiero, e queste possono addirittura portare a conseguenze negative. 

Le dinamiche di gruppo negative: il groupthink

Dinamiche di gruppo: due gruppi di pedine sono contrapposti, con a capo - rispettivamente - una pedina rossa e una verde.

Durante la presa di decisione nelle dinamiche di gruppo, il pensiero si polarizza verso “illusioni condivise e norme” che interferiscono con il pensiero critico e con la verifica della realtà. 

Il termine groupthink indica appunto il modo di pensare adottato dalle persone profondamente coinvolte in un gruppo altamente coeso, dove la tendenza a raggiungere l’unanimità prevale sulla motivazione a valutare realisticamente alternative più funzionali di azione

Questo può portare alla presa di cattive o irrazionali decisioni, diminuendo o azzerando la creatività individuale, l’originalità, l’autonomia di pensiero e il sano dissenso.

Come si manifesta il groupthink?

Polarizzazione del pensiero e consensualizzazione – in modo univoco – delle dinamiche di gruppo dei membri verso un’unica visione comune sono le caratteristiche principali del groupthink. 

Ogni membro del gruppo cerca di conformare le proprie opinioni inconsapevolmente verso il pensiero della maggioranza (polarizzazione). Il risultato di questo è una situazione in cui alla fine il gruppo concorda su azioni/decisioni che ognuno, individualmente e normalmente, considererebbe irrazionali e non sagge (consensualizzazione).

Le condizioni che favoriscono l’insorgenza del groupthink sono:

  • isolamento del gruppo;
  • alta coesione del gruppo;
  • leadership direttiva;
  • mancanza di norme sulle procedure metodiche;
  • omogeneità dell’ideologia e del contesto sociale dei membri;
  • alto stress in presenza di minacce esterne, con poca speranza di trovare una soluzione migliore rispetto a quella offerta dal leader.

Oltre agli antecedenti del fenomeno, è possibile individuare i sintomi a cui è necessario porre attenzione nelle dinamiche di gruppo: 

  • Sovrastima del gruppo, del suo potere, della sua moralità: illusione di invulnerabilità, credenze non messe in discussione;
  • Chiusura mentale: ammonimenti razionalizzanti, applicazione dello stereotipo;
  • Pressione verso l’uniformità: autocensura, illusione di unanimità, pressione diretta e mind guards.

Come evitare il groupthink?

Oltre a fare attenzione agli antecedenti e ai sintomi del fenomeno, per evitare l’insorgenza del pensiero di gruppo, lo psicologo Janis suggerisce di:

  • Assegnare a ciascun membro il ruolo di valutatore critico, che esprime liberamente obiezioni e dubbi;
  • Condurre la discussione in modo che il leader resti imparziale ed eventualmente faccia i propri commenti dopo tutti gli altri membri;
  • Suddividersi in piccoli gruppi con compiti diversi;
  • Utilizzare esperti esterni;
  • Individuare un “avvocato del diavolo” che rimetta in discussione le idee del gruppo;
  • Programmare un secondo momento per presentare alternative.

Questi accorgimenti favoriscono il conflitto costruttivo incoraggiando l’espressione delle minoranze e alti livelli di partecipazione. L’obiettivo è quello di favorire soluzioni integrate e innovative per i problemi correlati al lavoro.

Le dinamiche di gruppo positive: il teamwork

Il team working rappresenta una modalità di lavoro che può diventare uno strumento potente e stimolante per tutti, a condizione che il terreno delle relazioni tra i membri sia fertile per lo sviluppo di una squadra affiatata

Con questo termine si intende un gruppo coeso di persone che lavora verso un obiettivo comune coordinando le forze individuali in un’atmosfera positiva

La condivisione di competenze e conoscenze individuali con il gruppo, alla base del teamwork, è fondamentale per il successo di ogni azienda, dalla più piccola alla multinazionale. Un clima basato sulla collaborazione e la coesione tra colleghi migliora l’efficienza e l’efficacia lavorativa, generando benessere sia a livello individuale sia a livello organizzativo.

I vantaggi del teamwork

I diversi vantaggi possono essere riassunti nel seguente modo: 

  • Promozione dell’apprendimento e della creatività: le attività di brainstorming ispirano le persone, incrociano diversi punti di vista e creano soluzioni più raffinate e innovative;
  • Miglioramento dell’autostima: un team di successo gestisce bene le proprie risorse, collocandole nelle posizioni più idonee;
  • Promozione del senso di appartenenza all’azienda: affrontare gli ostacoli e identificare soluzioni condivise rendono le persone del team più soddisfatte e orgogliose del proprio contributo;
  • Incoraggiamento all’assunzione di rischi: il lavoro di gruppo permette di assumere maggiori rischi diminuendo il timore di sbagliare dei singoli grazie al supporto degli altri membri.

Le criticità del teamwork

Si possono individuare anche alcuni punti critici di queste dinamiche di gruppo:

  • Necessità di adattamento: quando si lavora in gruppo è necessario rispettare gli orari, le scadenze stabilite e i ritmi di lavoro degli altri;
  • Necessità di negoziazione: in un gruppo di lavoro può capitare di scontrarsi con colleghi che hanno idee o pensieri diversi dai propri;
  • Possibile aumento dello stress: il lavoro di gruppo può avere un effetto negativo sulla salute fisica e psicologica della persona in quanto rischia di aumentare il livello di stress percepito;
  • Maggiore impiego di tempo: il lavoro di gruppo comporta incontri periodici e rischio di perdita di tempo.

Le dinamiche di gruppo in sintesi

Le dinamiche di gruppo possono essere sia positive che negative, come dimostrano le pericolosità del groupthink e i vantaggi del teamwork. 

Ciò che fa la differenza, in questo caso, è la leadership: un leader che sa guidare il suo gruppo verso un obiettivo comune, coinvolgendo e apprezzando anche l’apporto individuale, avrà un team coeso e pronto a superare le difficoltà.

Al contrario, un leader che non sa riconoscere i segnali di stress, non segue a dovere il team, non comunica in modo chiaro e non fornisce feedback, porterà il suo gruppo ad allontanarsi, facendo diminuire la motivazione verso il lavoro.

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Bibliografia

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Domande frequenti

Qual è la differenza tra un gruppo e un team?

Un gruppo è un insieme di persone che condividono uno spazio o un obiettivo, ma senza una reale collaborazione strutturata. Un team, invece, è un gruppo evoluto in cui i membri lavorano in modo sinergico, con ruoli chiari, obiettivi comuni e forte interdipendenza.

Che cos’è il groupthink e perché è pericoloso?

Il groupthink è un fenomeno che si verifica nei gruppi molto coesi, quando il desiderio di unanimità prevale sul pensiero critico. Porta a decisioni irrazionali, soffoca il dissenso e limita la creatività, generando soluzioni inefficaci e potenzialmente dannose.

Come si possono promuovere dinamiche di gruppo positive?

Favorendo l’interdipendenza positiva tra team: riunioni inclusive, attività di team building, gestione dei conflitti, uso strategico della tecnologia e leadership imparziale sono strumenti chiave per costruire un clima collaborativo e prevenire dinamiche disfunzionali.

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